È una gag molto conosciuta, quella dell’omino che monta un mobile complicato, grande, che occupa un’intera parete. Roba da non crederci, fa tutto da solo, con un unico inconveniente, gli avanza sempre un pezzo: un bullone o una vite. Con aria di sufficienza, si volta, non fa in tempo a pronunciare il suo “boh, avanzerà” che tutto viene giù.
Partite da questa scenetta e provate a immaginare cosa succede quando il montaggio di mobili è affiancato dall’allestimento degli interni per una concessionaria di automobili francese, che, per i suoi nuovi showroom e uffici italiani ha scelto i retisti di Italian Van Lines, un network a cui fanno capo 13 ditte italiane di traslocatori, tra cui noi di Traslochi Express, con skill e capacità ben precise. Ogni azienda del gruppo copre la sua area di riferimento, la nostra è il Triveneto.
È un lavoro che richiede competenze specifiche e per noi, gente abituata a camminare per mare, è un imperativo avere “mastri d’ascia” tra i nostri operai, professionisti capaci di lavorare, adattare e sagomare il legno.
Ci è stata richiesta la stessa capacità dei costruttori delle lance ausiliari, che furono ai tempi della Serenissima, tutto seguendo un progetto molto preciso, a partire dalla modalità e dall’ordine con cui dovevano essere scaricati i camion, che trasportavano i materiali da assemblare. A seguire, secondo l’ordine di catalogazione dei pezzi, si procedeva con il montaggio, dopo aver creato i fori per inserire viti, bulloni e la ferramenta richiesta dal disegno per il fissaggio.
Questa volta, non è avanzato nulla, neanche una rondella.
Giampaolo Bertaggia
AD Traslochi Express