“The end” e le luci in sala cominciano a riprendere vigore. Qualcuno sospira, altri rimangono immobili a fissare lo schermo, intanto i titoli di coda scorrono, attori principali, registi, scenografi, comparse, tecnici, truccatori e professionisti che hanno contribuito alla realizzazione della pellicola. Questo è il cinema e dietro le quinte nasconde il lavoro meticoloso e attento di uomini e donne, dagli artisti alle squadre di facchinaggio, ognuno con il suo ruolo e la sua parte, fatta di tempi e modalità ben definite.
Se questo post fosse una sceneggiatura, comincerebbe con “l’azione si svolge a Venezia, negli spazi della Biennale, esterno e interno, giorno e notte. Le squadre sono al lavoro per mettere in mostra la settima arte, in scena dal 31 agosto al 10 settembre”.
La cabina di regia detta i suoi tempi e noi di Traslochi Express ci siamo. Prima, dopo e durante spostiamo, sistemiamo e facciamo in modo che tutto sia al suo posto. I riflettori sono ancora spenti, ma si lavora alacremente, con le squadre specializzate per i servizi di facchinaggio, elevatori e macchinari sono sul posto, è un film dentro il film, silenzioso e preciso.
E siamo al giorno dell’inaugurazione, tutto è come da copione, i riflettori sono puntati sulla kermesse. I servizi di trasporto e facchinaggio continuano, cambiamo ruolo senza lasciare la scena principale, la stessa che ci vedrà protagonisti indiscussi nel momento in cui il sipario sarà calato. Nostro compito, liberare la scena e aspettare che i titoli di coda siano terminati.
Parafrasando Win Wenders, non tutto ciò che conta nel cinema è inspiegabile.